Il Centro Operativo Alzheimer – COA – è un modello operativo ideato dalla Fondazione Turano di Roma. Il suo funzionamento si basa su evidenze neuroscientifiche prodotte nell’ambito della prevenzione e diagnosi delle malattie neurodegenerative.
L’obiettivo principale della Fondazione Turano è la creazione di una rete collaborativa multicentrica di centri COA in Italia e in Europa operanti secondo processi standardizzati e condivisi dalla comunità scientifica internazionale per la diagnosi precoce del declino cognitivo.
Il comitato scientifico del progetto COA è composto da:
- Dr. Carmelo Turano, neurologo e neurochirurgo , Presidente
- Dr.ssa Caterina Podella, neurologa
Gli obiettivi della rete COA sono:
– Lo sviluppo di azioni cliniche comuni nell’ambito del riconoscimento precoce del declino che conduce alla demenza;
– Lo sviluppo di studi clinici sulla finestra terapeutica del declino cognitivo lieve (o Mild Cognitive Impairment) con l’implementazione di procedure di diagnosi e con l’utilizzo tempestivo di preparati farmacologici/integrativi, decisivi per il rallentamento e/o l’arresto dei processi degenerativi che evolvono verso la demenza;
– La promozione di iniziative, la diffusione tramite pubblici seminari, la divulgazione di una maggiore consapevolezza e sensibilità sull’impatto socio-sanitario ed economico della demenza e della necessità di affrontare l’aumento epidemiologico della malattia di Alzheimer come una vera e propria emergenza.
La Rete multicentrica del COA: i partner
La Fondazione Turano, in ottemperanza ai principi dettati dal proprio Statuto, stipula convenzioni e protocolli d’intesa con enti pubblici o privati per il raggiungimento dei propri obiettivi strategici.
Il COA è uno degli obiettivi 2021-2023.
Per lo svolgimento in collaborazione delle attività cliniche e delle attività di supporto, quali attività scientifica, didattica, ricerca, consulenza, la Fondazione Turano ha individuato in Italia una serie di partner interessati al protocollo scientifico COA:
1. Centri clinici interessati alla cura del paziente (diagnosi e riabilitazione);
2. Enti di Ricerca nel settore delle neuroscienze (Università, Fondazioni, IRCCS, ecc.) interessati alla raccolta dei dati epidemiologici;
3. Industrie farmaceutiche interessate alla implementazione umana di nuove molecole per scopi di marketing e di ricerca;
4. Panel di studiosi (accademici, neurologi, psicologi, neuroscienziati, ecc.) per scopi di ricerca nell’ambito della EBM (Evidence Based Medicine) per la creazione di percorsi diagnostico terapeutici standardizzati ed algoritmi di cura.